Italo Disco

Come veniva usata la drum machine nell’italo disco degli anni ’80

Sabrina Salerno regina dell'Italo Disco negli anni '80
Scritto da Autorimusicali
5/5 - (1 vote)

Insieme alla voglia di ballare ed ai nuovi sintetizzatori e tastiere elettroniche prodotte in quegli anni, di certo a fare da protagonista nella nuova scena musicale sia internazionale che italiana furono le drum machine. Usate spesso da sole, ma in altri casi affiancate a set di batteria e percussioni tradizionali.

Cos’è l’Italo disco?

L’Italo disco è un genere musicale nato in Italia alla fine degli anni ’70 e sviluppatosi negli anni ’80, caratterizzato da un uso predominante di sintetizzatori, drum machine, voci filtrate o alterate e melodie orecchiabili. L’Italo disco ha avuto una grande influenza sulla musica dance e pop internazionale, soprattutto in Europa, ma anche negli Stati Uniti e in America Latina. Alcuni dei maggiori esponenti dell’Italo disco sono stati Giorgio Moroder, La Bionda, Gazebo, Kano, Pino D’Angiò, Valerie Dore, Ryan Paris, Baltimora, Sabrina Salerno, Raffaella Carrà e molti altri.

Sabrina Salerno regina dell'Italo Disco negli anni '80L’Italo disco nasce in un periodo storico di grande fermento culturale ed economico in Italia, segnato dalla diffusione delle radio libere, delle discoteche, della moda e del design. L’Italia diventa un laboratorio creativo dove si sperimentano nuovi suoni e stili musicali, ispirati dalla disco music americana, ma anche dalla new wave, dall’elettronica e dal pop. L’Italo disco si distingue per la sua originalità e varietà, spaziando da brani più melodici e romantici a brani più ritmati e futuristici.

Le drum machine nell’italo disco

Le drum machine sono apparecchiature elettroniche in grado di generare suoni di batteria e percussioni, programmando dei ritmi tramite una sequenza di pulsanti o una tastiera. Le drum machine hanno permesso ai musicisti di creare basi ritmiche senza dover usare una batteria vera o dei musicisti dal vivo. Le drum machine hanno anche aperto nuove possibilità creative, permettendo di modificare il timbro, il volume, il pitch e l’effetto dei suoni.

Le drum machine più usate nell’italo disco furono quelle prodotte dalla Roland Corporation, una azienda giapponese leader nel settore dell’elettronica musicale. In particolare, i modelli più usati furono la Roland TR-808 e la Roland TR-909.

Roland TR 808, la più iconica drum machine degli anni '80La Roland TR-808 è stata lanciata nel 1980 ed è stata una delle prime drum machine completamente programmabili. La TR-808 produceva suoni sintetici basati su circuiti analogici, che avevano un carattere artificiale ma anche distintivo. La TR-808 aveva 16 suoni diversi: bass drum, snare drum, low tom, mid tom, high tom, rim shot, hand clap, cowbell, cymbal, open hi-hat, closed hi-hat, maracas, claves e conga. La TR-808 aveva anche una funzione di accentazione che permetteva di variare l’intensità dei colpi.

Celebre drum machine d'epoca che ha fatto storia: Roland TR 909La Roland TR-909 è stata lanciata nel 1983 ed è stata la prima drum machine a combinare suoni analogici con campionamenti digitali. La TR-909 aveva 11 suoni diversi: bass drum (analogico), snare drum (digitale), low tom (analogico), mid tom (analogico), high tom (analogico), rim shot (digitale), hand clap (digitale), cymbal (digitale), open hi-hat (digitale), closed hi-hat (digitale) e crash cymbal (digitale). La TR-909 aveva anche una funzione di shuffle che permetteva di creare ritmi più swingati e groove.

Oltre alle drum machine della Roland, nell’italo disco vennero usate anche altre drum machine di produzione italiana o straniera. Alcune di queste furono:

La Linn LM-1, prodotta dalla Linn Electronics nel 1980 ed è stata la prima drum machine a usare campionamenti digitali di batteria reale. La LM-1 aveva 12 suoni diversi: bass drum, snare drum, hi-hat, cabasa, tambourine, conga, cowbell, clave, tom-tom, hand clap, crash cymbal e ride cymbal. La LM-1 era programmabile tramite una tastiera e aveva una memoria interna di 100 ritmi.

La Eko ComputeRhythm, prodotta dalla Eko Music Group nel 1978 ed è stata una delle prime drum machine italiane. La ComputeRhythm aveva 16 suoni diversi: bass drum, snare drum, hi-hat, rim shot, hand clap, cowbell, cymbal, conga, bongo, tom-tom, clave, maracas, guiro, wood block, tambourine e metronome. La ComputeRhythm era programmabile tramite una serie di interruttori e aveva una memoria interna di 32 ritmi.

La Elka Drummer One, prodotta dalla Elka nel 1982. È stata una delle drum machine più usate nell’italo disco. La Drummer One aveva 12 suoni diversi: bass drum, snare drum, hi-hat, rim shot, hand clap, cowbell, cymbal, conga, bongo, tom-tom, clave e maracas. La Drummer One era programmabile tramite una tastiera e aveva una memoria interna di 64 ritmi.

Alcuni brani caratterizzati dall’uso delle drum machine citate

Tra i numerosi brani di italo disco che hanno fatto uso delle drum machine citate, ne possiamo ricordare alcuni che si sono distinti per il loro successo o per la loro originalità. Ecco una selezione di dieci brani con le relative drum machine usate:

  1. I Feel Love di Donna Summer, prodotto da Giorgio Moroder nel 1977. Considerato il primo brano di italo disco e uno dei primi brani ad usare la Roland TR-808. Un brano rivoluzionario che ha creato un suono ipnotico e futuristico con la batteria sintetica e il sintetizzatore Moog.
  2. Spacer Woman di Charlie, prodotto da Maurizio Cavalieri nel 1983. Un brano di space disco con una base ritmica pulsante e una voce robotica. Il brano ha usato la Roland TR-808 per creare un groove semplice ma efficace.
  3. Dolce Vita di Ryan Paris, prodotto da Pierluigi Giombini nel 1983. Un brano di successo internazionale con una melodia orecchiabile e una batteria sintetica. Il brano ha usato la Roland TR-808 per creare un ritmo incalzante e accattivante.
  4. Happy Children di P. Lion, prodotto da Davide Zambelli nel 1983. Un brano con un tema infantile e una drum machine che simula il battito cardiaco. Il brano ha usato la Roland TR-808 per creare un effetto emotivo e coinvolgente.
  5. Take Me Up di Scotch, prodotto da Walter Verdi nel 1985. Un brano con un ritmo incalzante e una linea di basso sintetico. Il brano ha usato la Roland TR-909 per creare un suono potente e dinamico.
  6. Future Brain di Den Harrow, prodotto da Roberto Turatti e Miki Chieregato nel 1985. Un brano con una atmosfera futuristica e una drum machine che crea effetti sonori. Il brano ha usato la Roland TR-909 per creare un suono ricco e spaziale.
  7. Touch Me di Samantha Fox, prodotto da Jon Astrop nel 1986. Un brano con una voce sensuale e una batteria potente e dinamica. Il brano ha usato la Roland TR-909 per creare un suono aggressivo e seducente.
  8. Pump Up The Volume di M|A|R|R|S, prodotto da Martyn Young e Steve Young nel 1987. Un brano che ha segnato la nascita dell’house music e che ha usato la Roland TR-909 in modo innovativo, combinandola con campionamenti vari.
  9. I’m a Vocoder di Lectric Workers, prodotto da Bruno Bergonzi nel 1982. Un brano che fa uso della voce vocoderizzata come elemento principale del brano. Il brano ha usato la Linn LM-1 per creare un ritmo sincopato e articolato.
  10. Maracaibo di Lu Colombo, prodotta da Mario Lavezzi nel 1981. Un brano che mescola elementi di italo disco, reggae e pop. Il brano ha usato la Eko ComputeRhythm per creare un suono caldo e tropicale.

L’eredità dell’italo disco

L’italo disco ha avuto un impatto duraturo sulla musica dance e pop, influenzando generi come l’house, il techno, l’eurodance, il synth-pop e il nu-disco. Molti artisti contemporanei si sono ispirati all’italo disco per ricreare suoni ed atmosfere vintage di quel periodo. Alcuni esempi sono:

  • The Kolors, un trio italiano formato da Stash Fiordispino (voce e chitarra), Alex Fiordispino (batteria) e Daniele Mona (sintetizzatore). Il loro stile mescola elementi di italo disco, synthwave e pop. Nel 2020 hanno pubblicato l’album Italo Disco Forever, omaggio al genere degli anni ’80 con brani originali e cover.
  • Vitalic, un produttore francese di musica elettronica, noto per il suo uso di sintetizzatori analogici e drum machine. Il suo stile combina elementi di italo disco, techno e electro. Nel 2017 ha pubblicato l’album Voyager, ispirato alla musica degli anni ’80 con brani come Waiting for the Stars e Sweet Cigarette.
  • Chromatics, un gruppo statunitense di musica elettronica, formato da Ruth Radelet (voce), Adam Miller (chitarra), Nat Walker (batteria) e Johnny Jewel (sintetizzatore). Il loro stile si basa su sonorità minimaliste e malinconiche di italo disco, synth-pop e dream pop. Nel 2019 hanno pubblicato l’album Closer to Grey, con brani come You’re No Good e Twist the Knife.

Informazioni sull'autore

Autorimusicali

Lascia un commento